
Le grandi città, le metropoli, come la stessa Milano, hanno strutture complesse e scarsa vivibilità. Parlano di dinamismo, ma non dicono nulla di comunità. Sono – per dirlo con le parole di Cino Zucchi – luoghi interessanti ma anche delle mille solitudini.
Saronno ha due grandi risorse: da una parte, si trova in una posizione strategica di snodo sia ferroviario che autostradale; dall’altra, ha ancora la dimensione della piazza, a misura d’uomo e con un grande potenziale aggregativo.
Rilanciare Saronno nel futuro significa accogliere la sfida di renderla non solo un luogo di vivibilità, ma anche di memorabilità, integrando nei suoi spazi non solo il centro, ma anche gli ambienti più marginali, che ancora fatica ad includere, come il quartiere Matteotti.
A questo proposito, l’ex Isotta Fraschini si candida come luogo d’eccezione per ricucire gli spazi della città e offrire ponti con l’esterno, in un dialogo continuo con il mondo di oggi, conservando lo spirito del passato.
Ce ne parla Cino Zucchi, uno dei più importanti architetti contemporanei.
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Puoi trovare la prima parte dell’intervista qui.