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La Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del Patrimonio Culturale per la Società (Convenzione di Faro), ratificata dal nostro Paese nel 2020, all’art. 11 impegna allo sviluppo di un quadro giuridico per un’azione congiunta di autorità pubbliche, privati e società civile nella gestione del Patrimonio Culturale.
Il Tribunale di Busto Arsizio, che ha la proprietà di un notevole fondo archivistico relativo alla ex Pretura mandamentale di Saronno, grazie alla sensibilità e all’interessamento del suo Presidente Dott. Miro Santangelo e del Funzionario Economo Sig.ra Maria Pia Ferrari, si è fatto promotore di un’azione congiunta che, coinvolgendo attori pubblici e privati, professionisti e società civile, ha condotto al risultato auspicato dalla Convenzione di Faro.
L’Archivio della ex Pretura mandamentale, che fino all’11 aprile 2024 era collocato presso i locali dell’ex Palazzo di Giustizia di Saronno, si compone di documentazione prodotta dalla Pretura di Saronno dal 1807 fino alla soppressione dell’istituto.
Esso contiene importanti documenti che costituiscono una viva testimonianza delle vicende storiche (politiche, sociali ed economiche) che hanno riguardato Saronno e il suo Territorio e che riflettono in molti aspetti le vicende nazionali: dall’epoca Napoleonica, i moti risorgimentali, il Regno di Italia e i movimenti sociali di protesta, fino alle due guerre mondiali e alla Repubblica.
La documentazione, conservata nei depositi interrati del palazzo di giustizia, a causa delle difficili condizioni microclimatiche dei luoghi, si è notevolmente degradata, tanto da richiedere interventi d’urgenza per la sua tutela e conservazione.
La rete dei soggetti pubblici coinvolti, con la regia del Tribunale, ha incluso con ruolo attivo e propositivo gli enti elettivamente preposti alla tutela del patrimonio culturale archivistico:
- L’Archivio di Stato di Varese (che fa parte della Commissione di sorveglianza per l’archivio in questione) grazie alla sapiente e continua attenzione della sua Direttrice Arch. Maria Mimmo, che fin dall’inizio ha voluto dedicare tempo prezioso a supporto della iniziativa, anche nei momenti più difficili.
- La Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per la Lombardia, grazie alla passione archivistica e alla competenza amministrativa e giuridica della sua Soprintendente – la Prof.ssa Annalisa Rossi, e del Dott. Fabrizio Levati che hanno creduto alla collaborazione pubblico-privato e collaborato con il Tribunale per l’urgente recupero della documentazione.
- La Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, nelle persone del Soprintendente Arch. Giuseppe Stolfi e del funzionario Arch. Giuseppe Scuderi, che hanno rivisto e approvato il progetto di restauro dell’immobile che ospiterà l’archivio.
A sua volta la società civile ha aderito con entusiasmo e passione secondo i principi della “Social Responsibility” anglosassoni, attraverso la riconosciuta professionalità archivistica del dott. Andrea Germi, attivo a Saronno e nel Territorio e al quale si deve, tra gli altri, il riordino degli archivi ecclesiastici saronnesi, la loro conservazione e valorizzazione/divulgazione.
Alla iniziativa ha collaborato la società “Saronno – città dei Beni Comuni” che nell’ambito del vasto progetto di riqualificazione dell’area Ex Isotta Fraschini a Saronno ha tra i suoi punti qualificanti il recupero e la valorizzazione della memoria e della storia archivistica della città, ed è impegnata nella costruzione di spazi di conservazione archivistici, per lo sviluppo dei quali ha coinvolto l’Arch. Carlo Mariani, attento promotore della conservazione e valorizzazione dei beni artistici ecclesiali cittadini a partire dal Santuario della B.V. dei Miracoli; l’Ing. Massimo Galli presenza generosa e costante e di grande affidabilità e competenza nelle diverse iniziative cittadine insieme all”Ing Matteo Bianchi che hanno lavorato con grande perizia nella progettazione dei sistema di sicurezza dell’edificio che ospiterà l’archivio restaurato.
L’intera iniziativa è nata dalla passione e dall’opera di persuasione dell’avv. Angelo Proserpio, assiduo nella consultazione dei documenti per le sue ricerche storiche, e che nel tempo ha sempre mantenuta viva la coscienza della importanza sociale, politica e giuridica dell’archivio di proprietà del Tribunale di Busto Arsizio, presso il quale fino agli ultimi giorni ha ricoperto il ruolo di Presidente dell’Ordine degli Avvocati, nonchè la carica di Presidente della Società Storica Saronnese.
E’ nel suo nome e alla sua memoria che l’intera iniziativa intende essere ispirata.
E’ doveroso un ringraziamento a tutti i numerosi soggetti che con passione e disinteresse hanno contribuito con competenza e professionalità alla realizzazione del progetto di tutela di questo importante patrimonio archivistico, che vede oggi un importante traguardo, passo preliminare indispensabile per la sua messa a disposizione agli studiosi.
In questi giorni è stato infatti compiuto il trasferimento dell’archivio da parte dell’azienda Frati&Livi di Bologna, leader internazionale nel settore del disaster recovery per archivi, biblioteche e depositi museali: la documentazione verrà ora sottoposta a un trattamento specifico di sanificazione che consentirà il successivo riordino della documentazione a cura di un team di qualificati archivisti.
La difficile e delicata operazione di trasferimento è stata resa possibile grazie alla collaborazione materiale del locale gruppo scout AGESCI Saronno 1 e della Fondazione Ba.Co. base scout Colombara, che ha fornito il suo supporto logistico.
Questo trasferimento temporaneo si completerà con il ritorno dell’archivio a Saronno, la sua catalogazione e riordino secondo il Progetto Archivistico approvato dalla Soprintendenza Archivistica che avrà una durata stimata di tre anni, sotto la responsabilità operativa del Dott. A. Germi.
Terminata la sanificazione e i trattamenti seguenti operati dalla azienda Frati&Livi di Bologna, l’archivio tornerà entro i prossimi tre mesi in una nuova sede predisposta come moderno deposito archivistico presso i locali messi a disposizione dal compianto Prevosto di Saronno mons. Claudio Galimberti – che ha generosamente seguito e sostenuto con grande riservatezza e determinazione questa iniziativa fino agli ultimi suoi giorni- locali di proprietà della parrocchia del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli e oggi in comodato a “Saronno città dei Beni Comuni”.
Tutta l’operazione congiunta di tutela verrà documentata e narrata attraverso un cortometraggio che verrà realizzato dal creative studio lab “Why is desert desert?” dell’arch. Marco Germi.